Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Il terrorismo islamico può colpire facilmente le Olimpiadi di Rio.
di Roberto Lovari – da agenziafuoritutto.it
Dopo i tragici avvenimenti del 13 di novembre, la Presidente del Brasile, sede delle Olimpiadi del 2016, ha fatto una dichiarazione tranquillizzante: “In Brasile non abbiamo problemi di gruppi terroristici islamici, i giochi olimpici di Rio del 2016 non corrono nessun rischio”. Sono bastati pochi giorni per mostrare che le cose potrebbero non andare come sperato dalla Rousseff. Ha cominciato, forse senza volerlo, il Presidente del Consiglio Superiore dei Teologi e degli affari Islamici in Brasile (CSTAIB), lo sceicco Khaled Taky el Sin, che non ha scartato che, dopo i tradizionali attacchi ai paesi occidentali e alla loro oppressione dei paesi islamici, l’onda del terrorismo possa arrivare in Brasile. La realtà del mondo musulmano in Brasile conta circa 35.000 fedeli secondo l’ultimo censimento del 2010 dell’IBGE, mentre secondo le stime dei fedeli dell’Islam sarebbero molti di più. Nel passato vi erano state voci di un collegamento degli Hetzbolla libanesi con le comunità islamiche della triplice frontiera, ovvero il turbolento confine tra Brasile, Argentina e Paraguay. Il primo ad entrare in campo sul tema è stato il Ministro della Giustizia Cardoso, da cui dipende la Polizia Federale: “Noi abbiamo il modello di sicurezza della Coppa di calcio dell’anno passato. La polizia federale e l’ABIN (Servizio Segreto Brasiliano) stanno lavorando intensamente”. Gli ha fatto eco il coordinatore della Sicurezza dei Giochi Olimpici, Luiz Felipe Linhares Gomes. C’è uno schieramento di uomini mai visto nel paese, ben 85.000 tra le varie armi impiegate. Sul tema è tornato Berzoini, Segretario della Repubblica, nel “Seminario Internazional de Enfrentamento ao Terrorismo”, come affrontare il terrorismo in Brasile. Il seminario si è tenuto con i paesi che saranno presenti alle Olimpiadi. Benzoini, che è a capo dei servizi segreti, ha ribadito la preparazione del Brasile, ma ha anche detto che occorre molto lavoro e prevenzione. Il 5 di agosto del 2016 alla inaugurazione delle Olimpiadi ci saranno 100 capi di stato, 15.000 atleti, centinaia di migliaia di spettatori, un palcoscenico eccezionale per il terrorismo islamico. Agli entusiasmi dei brasiliani sulla sicurezza rispondono gli esperti internazionali, per molti di loro il Brasile , con i suoi 7.000 e più chilometri di confine, molti in mezzo a profonde foreste, è quasi nella impossibilità di operare seri controlli. In Brasile entra di tutto, armi, droga, ogni tipo di merce di contrabbando. Spesso le bande criminali hanno armi più pesanti di quelle dell’esercito. Si aggiunga che in Brasile, dato poco noto in Europa, esistono organizzazioni criminali tali che in confronto la nostra mafia appare un gruppo di teppisti di quartiere. Si pensi al PCC (Primo Comando della Capitale), una organizzazione criminale che controlla la maggior parte dei penitenziari, grandi traffici di droga e ha migliaia di uomini. Nel passato, quando furono uccisi alcuni suoi leader, scatenò una offensiva a San Paolo che provocò decine di morti e la chiusura della Borsa, la cosa finì solo quando lo stato di San Paolo, in segreto, trattò con loro. Quindi, non potendosi escludere arrivi di terroristi dai porosi confini brasiliani e un’alleanza tra gruppi criminali e terroristi islamici, si può dire che le olimpiadi del 2016 di Rio sono un obiettivo molto facile da colpire per il terrorismo islamico.

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